4 Novembre 2024 - Ore
Donne

Rapporto Eures: cresce la violenza sulle donne, Bari ai primi posti per numero di decessi nella classifica provinciale

Il Sud è l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull’anno precedente

Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi. A rivelarlo è l’Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne. Sono 179 le donne decedute nel 2013, una ogni due giorni. La percentuale è aumentata del 14% rispetto al 2012. Aumentano quelli in ambito familiare, con il + 16,2% passando da 105 a 122.  Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”. 

Il Sud è l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull’anno precedente. In Puglia sono 15 le donne uccise in tutto il 2013, la città di Bari è al terzo posto  nella graduatoria provinciale con 9 decessi.

Il 2013 rileva una significativa crescita dell’età media delle vittime di femminicidio, passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari).
Diminuiscono le vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37), e aumentano quelle nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over 64 (da 51 a 56, pari a +9,8%). Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. 

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