Su proposta dei tre consiglieri Amati, Pentassuglia e Gatta, il Consiglio regionale della Puglia, il 29 settembre scorso, ha approvato una nuova legge che autorizza i cacciatori ad abbattere gli uccelli selvatici denominati “sturnus vulgaris”.
L’autorizzazione al “prelievo” (ossia a sparare agli uccelli selvatici della tipologia sturnus vulgaris) viene concessa “al fine di proteggere i raccolti agricoli e limitare le conseguenze di natura igienico-sanitaria”. La norma però, rimane per ora priva di efficacia. La legge infatti sarà operativa soltanto laddove la la Giunta regionale dichiari la compatibilità di tale “prelievo”, previa redazione di studi sul fenomeno migratorio dei predetti uccelli e sul rispetto delle normative inerenti la protezione della fauna selvatica.
Orbene, sarebbe stato più logico eseguire prima le verifiche di compatibilità, e solo dopo emanare, eventualmente, la legge.
La legge stanzia anche una somma di euro 20.000 per un nuovo capitolo di spesa intitolato “Monitoraggio e studi sul fenomeno migratorio dello sturnus vulgaris”. Ricordo che una volta creato un capitolo di spesa nuovo nel bilancio regionale, è sempre possibile rifinanziarlo anche nel futuro.
Il dispiacere sincero che provo nel leggere questa nostra legge regionale è che solo qualche giorno fa, la Regione Lombardia ha approvato una legge eccellente intitolata Manifattura 4.0, che fornisce un binario solidissimo alle PMI lombarde per innovarsi e competere sui mercati. Mentre il Consiglio regionale pugliese dedica una legge a “far guerra” agli uccelli selvatici. Che dire, io confido nella prossima legge. Ad maiora.
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