“In Puglia 69mila persone rinunciano a curarsi perché le liste d’attesa sono troppo lunghe e ben 22 mila famiglie sono finite sotto la soglia della povertà perché costrette ad impegnare le poche risorse a disposizione per le spese sanitarie non coperte. Purtroppo sono solo una ulteriore conferma di un disastro già ampiamente denunciato, ma che ha spesso trovato e trova tuttora l’assordante silenzio delle istituzioni.” A dichiararlo è Vitantonio Taddeo, Segretario Generale FNP CISL Puglia Basilicata, in apertura della conferenza stampa che segue di pochi giorni la riunione del Comitato Esecutivo della Federazione Interregionale dei Pensionati CISL. Hanno partecipato all’incontro anche, il Segretario Generale Aggiunto Vincenzo Zuardi e gli altri componenti della segreteria Grazia Palumbo, Francesco Russo, e Pietro Stefanizzi.
Indebitarsi per curarsi – Secondo il rapporto Censis, nel nostro paese sono 7,7 milioni le persone che in un anno si sono indebitate o hanno chiesto un aiuto economico per pagare le cure. La spesa sanitaria pubblica, cresciuta dal 2007 al 2010 da 101,9 miliardi di euro a 112,8 miliardi, negli ultimi anni “ha registrato una inversione di tendenza, con una riduzione tra il 2010 e il 2014, attestandosi nell’ultimo anno a 110,3 miliardi. La spesa sanitaria privata delle famiglie, invece, dal 2007 al 2014 è passata da
Addio al ticket sanitario – “I nostri sistemi sanitari – spiegano gli altri componenti della segreteria – non sono pronti a sostenere popolazioni sempre più anziane. Purtroppo, e lo dice l’OCSE che ha fatto la fotografia sull’invecchiamento della popolazione, oggi i diversi modelli di assistenza sanitaria non tengono conto delle reali necessità assistenziarie dei cittadini anziani. L’obiettivo principale resta, per il Servizio sanitario Pubblico, la presa in carico dell’assistito in fase acuta. Per riportare il sistema sanitario pugliese, sinora tenuto in piedi dalla professionalità e dalla responsabilità degli operatori, sulla strada della riorganizzazione credibile, occorre innanzitutto una operazione-verità politica imprescindibile”. È di questi giorni la notizia dell’abolizione del ticket per 203 prestazioni mediche ed esami, che dovranno essere interamente pagati dai cittadini. Ottenere la prescrizione da parte del medico, non sarà semplice poiché sono previste sanzioni salate per i medici, qualora prescrivano prestazioni non strettamente necessarie. È ovvio che questo decreto potrà mettere a repentaglio la salute di tanti cittadini ai quali viene negato l’accesso ad esami fondamentali e terapie. Il Segretario generale in conclusione, ha ribadito i valori fondanti della CISL, che conferma il suo sostegno ad un modello di sanità pugliese su cui sta già lavorando il sindacato cislino, e le priorità che riguarderanno il volontariato, la famiglia e le strutture di accoglienza per gli anziani
“La diretta relazione con i pensionati – ha aggiunto Grazia Palumbo – ci porta ad affermare senza dubbio che il sacrificio dei pensionati volto al sostegno di altri componenti del nucleo famigliare, troppo spesso comporta loro malgrado la rinuncia alle cure sanitarie, per questo ribadiamo la necessità di un forte potenziamento dell’assistenza territoriale e l’individuazione di soluzioni volte allo snellimento delle procedure per l’accesso ai servizi sanitari per gli anziani e snellimento delle liste di attesa. Per la FNP Cisl occorre lavorare su un modello di sanità nuovo, capace di integrarsi al welfare sociale, con particolare attenzione alle non autosufficienze, e alle esigenze di una grossa fetta di pugliesi anziani/pensionati che hanno dato e danno tanto al territorio ed hanno il diritto di curarsi”.
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