I sindaci italiani dicono no al decreto sicurezza. Alcuni amministratori di alcune città italiane hanno analizzato e bocciato la nuova legge promossa dal ministro Matteo Salvini. La Corte Costituzionale potrebbe avere un ruolo importante sia sul nuovo decreto che sull’approvazione della manovra economica.
A raccogliere le lamentele sul decreto sicurezza è stato il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, che adesso chiede un tavolo di discussione al ministero degli Interni: “È evidente, a questo punto, l’esigenza di istituire un tavolo di confronto in sede ministeriale per definire le modalità di attuazione e i necessari correttivi a una norma che così com’è non tutela i diritti delle persone. Noi sindaci l’avevamo detto prima che il decreto fosse convertito in legge attraverso la posizione della commissione immigrazione dell’Anci che all’unanimità, indipendentemente dall’appartenenza politica dei singoli componenti, si era espressa negativamente sul provvedimento, ritenendo che i diritti umani non siano negoziabili”.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha inviato una nota all’ufficio anagrafe, dando disposizione di non applicare a Palermo le misure della legge messa a punto dal vice premier Salvini, riguardo alle norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno. Dura la replica del ministro: “I sindaci ne risponderanno legalmente”
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