La risposta dell’ex manager di Aeroporti di Puglia Domenico Di Paola alle accuse del Sindaco di Bari non si è fatta attendere e in una conferenza stampa convocata nel suo quartier generale al “Faro” ha risposto punto per punto ai giornalisti. A cominciare dall’invito a restituire le somme percepite quali compensi aggiuntivi alla sua retribuzione da amministratore unico. “Dovrei fare come lui quando chiedeva scusa ai baresi per le spigole e gli astici? Se come amministratore ho commesso degli errori pagherò, ma non perché me lo dice qualcuno. Me lo dirà la magistratura contabile e penale. Quello che posso assicurare – ha detto – è che non sono un furbo, né un arruffone, né un imbroglione”.
Di Paola ha spiegato infatti che l’aumento di quel compenso aggiuntivo da 70mila a 280mila euro, “approvato in assemblea dinanzi a un notaio e alla presenza del presidente Vendola” e di altri rappresentanti dei Comuni e Province pugliesi, “è andato di pari passo con le certificazioni degli scali pugliesi”. “Sono stupefatto e indignato per quello che sta succedendo – ha detto ancora il candidato sindaco di Bari per Impegno Civile e con Forza Italia – che io abbia tradito la fiducia degli azionisti di Aeroporti di Puglia è una menzogna”. “Nei 12 anni di gestione degli Aeroporti pugliesi avete mai avuto la sensazione di un clima di opacità, infedeltà e scarsa trasparenza?”. Fa anche riferimento ad un verbale dell’aprile 2007 in cui all’ex amministratore unico venne riconosciuto un compenso pari a 70mila euro all’anno per ciascuno dei quattro aeroporti pugliesi come responsabile della sicurezza. “I documenti messi in dubbio da Emiliano – ha spiegato Di Paola – sono stati discussi e approvati. Devo ristabilire la verità rispetto alle menzogne del nostro sindaco, che toccano non solo il sottoscritto ma un gioiello della nostra regione. Se sono degno di fare il sindaco di Bari lo decideranno i baresi”.
Sulla vigilanza, infine, una risposta secca: “mi è stata imposta dalla mia security dopo una serie di brutti episodi. Io ne avrei fatto volentieri a meno”.
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