Cielo nero sull’ente tributario dopo la pronuncia della Corte Costituzionale (G.U. 25 marzo 2015 n. 12) che ha annullato le nomine di 767 dirigenti. Nulli gli atti firmati dai dirigenti illegittimi e le cartelle esattoriali ad essi collegate.
La Costituzione statuisce che “ agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”, mentre i funzionari in questione erano stati promossi alla qualifica di dirigente senza alcun concorso.
La questione non lascia spazio a dubbi; l’ accertamento fiscale ed il successivo atto di Equitalia, ovvero la cartella esattoriale, sono nulli.
Secondo l’avv. Laura Tota di Confconsumatori, potranno proporre ricorso quindi, tutti coloro che hanno ricevuto un atto dall’Agenzia dell’Entrate, sottoscritto da un dirigente decaduto dopo tale sentenza.
L’eccezione di difetto di potere del firmatario dell’atto può essere sollevata anche in corso di causa o in secondo grado. Si tratta di una nullità non sanabile neanche con il decorso dei termini.
La Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso in seguito al ricorso di un contribuente ha annullato anche l’atto di riscossione di Equitalia, creando dunque un precedente a cui si sono uniformate le pronunce di altre Commissioni Tributarie, da Nord a Sud dell’ Italia, che stanno annullando tali cartelle esattoriali.
La Confconsumatori offre consulenza ed assistenza ai contribuenti per verificare se gli atti siano stati firmati da dirigenti decaduti e per procedere, in tal caso, con il relativo ricorso.
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