Così come la società, anche i disturbi alimentari cambiano. Gli esperti parlano di un nuovo allarme che si affiancherebbe all’anoressia e alla bulimia, i due principali disturbi del comportamento alimentare, la fame di alcool, definita drunkoressia (dall’inglese drunk e dal greco orexis). Si tratta di un anomalo e pericoloso comportamento diffuso tra i giovanissimi: si mangia poco, fino a digiunare e si assumono notevoli quantità di alcolici. Si beve per dimagrire e si dimagrisce per bere, un vero e proprio circolo vizioso. Lo scopo è duplice: dimagrire e farsi accettare, grazie alle assunzioni di alcool, dal gruppo dei pari. Lo zucchero contenuto nell’alcool, nel procurare un senso di sazietà permette di non avvertire la fame e quindi diventa strumento per poterla vincere. Tutto ciò altera inevitabilmente lo sviluppo psicofisico degli adoelscenti in questa fase della loro vita già particolarmente vulnerabile. Sono le ragazze, più dei loro coetanei, a mostrare processi più lenti nello smaltimento dell’alcool. Quali i rischi nel tempo? Osteoporosi, alterazioni cardiache, amenorrea, neuropatie, tremori e danni al fegato e al cervello.
Le cifre fanno paura: circa 300.000 adolescenti ricorrono alla drunkoressia e l’80% di essi risultano essere di sesso femminile. Il responsabile dell’Osservatorio Nazionale sull’alcool sostiene che sono state le modelle a scoprire per prime che bere può aiutare a dimagrire in quanto fornirebbe senso di sazietà e il minimo numero necessario di calorie per sopravvivere.
E’ probabile che la drunkoressia non sia solo una moda, ma che in qualche modo, riesca a colmare quel vuoto di stomaco e quel “malessere” che tormenta alcuni giovani.
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