Fitto nell’analisi del voto auspica in un ritorno alla democrazia dal basso che permetta alla gente di riappropriarsi della fiducia nelle istituzioni e promette: “Voglio recarmi nelle piazze per dare una speranza ai tanti che credono ancora in un’Italia diversa”.
Ora il dibattito è fermo sulle primarie che Fitto porterà al centro con una mozione, nella direzione nazionale del partito. Perorando la causa della consultazione di base a livello nazionale, Fitto sarà costretto a rimanere fermo e deciso anche a livello locale, dove, per le prossime regionali i papabili candidati Schittulli e Perrone dovranno prima sfidarsi sul campo delle primarie. Dal Corriere della Sera la bacchettata di Toti all’ex ministro: “Eppure quando si trattava di Alfano, Fitto non voleva le primarie”, oggi Fitto pur confermando la leadership di Berlusconi spera nello spirito innovativo che “ha sempre contraddistinto il Cavaliere, spiazzando tutti,” come ha scritto nella sua lettera a Berlusconi. “Sembra uguale ad Alfano” ha risposto infastidito il cavaliere, ma Fitto non molla, auspica in un cambio di rotta del partito, dunque, esattamente come farebbe un buon comandante alla guida della sua nave. Solo così Fitto porterebbe dalla sua parte i veri moderati di FI che, da sempre ma oggi all’indomani delle europee, più che mai, gli riconoscono la disinvoltura di chi chiede il rinnovamento del partito rispettandone il fondatore e i dogmi di base.
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