“Pellegrinaggio Artusiano”? Che sarà mai? Intitolato al personaggio di Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana, l’idea di portarlo in Puglia è del Movimento Turismo del Vino Puglia http://www.mtvpuglia.it/. Si tratta di un itinerario rigorosamente a piedi nei luoghi simbolo della cultura enogastronomica italiana. Dopo aver visitato le strade del vino del Chianti in Toscana e le Langhe in Piemonte alla scoperta del Dolcetto d’Alba, i giornalisti Pellegrini http://goo.gl/FPBQWw , selezionati e accompagnati dall’ideatore del progetto Stefano Tesi, sbarcano in Puglia in una sei giorni da ricordare tra cantine, musei dell’arte contadina, caseifici, orti e aziende agricole. Sul tema della disfida di Barletta, potranno conoscere e apprezzare il territorio e le tradizioni della BAT e i suoi giacimenti enogastronomici. Dal 9 al 14 maggio i “pellegrini” percorreranno un itinerario di circa 120 chilometri che attraversa il Parco dell’Alta Murgia, lungo il confine con la Basilicata, fino ai territori intorno a Minervino Murge e Montegrosso, visitando Andria, Trani, Barletta e Castel del Monte.
Il tour sarà commentato sul blog Artusiapiedi (http://artusiapiedi.WordPress.com/) , ma poiché è improbabile che molti possano permettersi questo affascinante, ma faticoso itinerario, vi suggeriamo di percorrerne soltanto una parte, lasciando alcuni luoghi alla visita virtuale.
venerdì 3 maggio
Arrivo Montegrosso da Antichi Sapori http://antichisapori.pietrozito.it/ dove Pietro Zito ci aspetta per una straordinaria esperienza “dalla terra alla tavola”; con lui, ma solo su prenotazione, raccoglieremo le erbette spontanee e cucineremo con i prodotti dell’orto. Pranzo a base di “troppocotto” di broccoli e taralli di Andria; orecchiette di granoarso con purea di cicerchie, olive sottocenere e ricotta dura e di altri prelibati ed esclusivi piatti della tradizione della Murgia ricchi di sapori e con il giusto corredo di grassi. Per completare l’’esperienza sensoriale di grande impatto sceglieremo il Puer Apuliae di Rivera http://www.rivera.it/ , Nero di Troia in purezza, che ben si sposa con queste prelibatezze. Nel pomeriggio sistemazione in Masseria Lama di Luna http://www.lamadiluna.com/ in camere ampie e luminose tutte provviste di camino. La costruzione del diciottesimo secolo è stata restaurata con criteri di bioarchitettura e feng-shui nel pieno rispetto del luogo e della sua storia. Qui è possibile passeggiare a piedi o in bicicletta nella valle carsica che unisce il territorio di Andria a Castel del Monte, o prendere lezioni di pratiche agricole biologiche per conoscere a pieno l’essenza dei luoghi. Fino alle 19,15 la biglietteria del Castello è aperta per visitare il simbolo universale di Federico II, costruito per volere di quest’ultimo nel XIII secolo. Gli appassionati di esoterismo in questo “luogo non luogo” potranno godere a pieno del fascino dei segreti che il castello nasconde.
Rientro in masseria per il test dell’olio extravergine d’oliva di produzione e assaggi di latticini e burrate di Andria. Cena tipica e pernottamento.
sabato 4 maggio
Dopo una mitica colazione partenza per Minervino Murge, cittadina abbarbicata su una collinetta, nota come il balcone delle Puglie, dove la famiglia Antinori ha investito in un piccolo capolavoro: la Tormaresca http://www.tormaresca.it/. Previa prenotazione, ma anche per piccoli gruppi, la cantina apre le sue porte per un’esperienza indimenticabile. Quest’anno Wine Spectator, il magazine americano dedicato al mondo del vino ha inserito la cantina pugliese nella Top 100 delle migliori cantine d’Italia. Sulla strada che conduce a Montemilone, a circa un chilometro da Minervino Murge, giungiamo al centro di un’area di interesse naturalistico, storico ed archeologico dove visiteremo il Santuario della Madonna del Sabato. Qui fa bella mostra un affresco della Madonna, risalente al XIV, riportato al suo antico splendore dalla Soprintendenza ai beni Ambientali e Architettonici, dopo anni di abbandono. Ai piedi di Minervino un’altra sosta è d’obbligo alla grotta di san Michele di grande valore artistico e speleologico che ospita una chiesa rupestre.
Sosta per il pranzo da Osteria Cantina Brandi http://www.osteriacantinabrandi.it/ dal cui magnifico terrazzo l’occhio si perde in un panorama che circoscrive dal monte Vulture al Gargano. Formaggi di grotta, salumi, polpettine di cime di rape in brodo di agnello e maritati con pesto di sponsale, soffritto di peperone crusco e paté di olive, stracotto con salsa al nero di Troia. Una cantina di tutto rispetto di vini pugliesi Castel del Monte DOC e DOCG trova spazio per l’abbinamento con questa melodia di profumi e di sapori. Invece per il semifreddo di ricotta con amaretti e vincotto di mele cotogne ci sono i rosoli fatti in casa.
Un trionfo per il palato e per la tradizione!
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