Le vittime di reati violenti potranno finalmente chiedere allo Stato un indennizzo se non otterranno il risarcimento dal colpevole. Il governo ha infatti approvato il decreto chiesto dall’Unione europea che riconosce alle vittime di reati violenti un indennizzo pagato dallo Stato. Tuttavia la misura è deludente e rischia di insultare le vittime, piuttosto che risarcirle. Ai familiari delle vittime di omicidio, ad esempio, andrebbero 7.200 euro, mentre le vittime di violenza sessuale riceverebbero 4.800 euro. E il risarcimento è solo se per chi ha un reddito massimo annuale non superiore a 11.528,41 euro.
Le somme per cui sono previsti gli indennizzi sono assolutamente insufficienti: si pensi all’indennizzo in caso di omicidio, che copre poco più che le spese necessarie per il funerale. Altra grave e ingiusta limitazione è quella prevista in base al reddito della vittima: una soglia così bassa (sotto i 1.000 euro di reddito al mese) esclude dal diritto all’indennizzo la maggior parte delle vittime che abbia un lavoro subordinato, pur modesto, e rischia invece di favorire coloro che, pur avendo redditi e patrimonio consistenti, riescono a nasconderli.
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