Il giudice monocratico del Tribunale di Taranto, Francesco Maccagnano, ha respinto la richiesta di concessione della facoltà d’uso dell’Altoforno 2 (sotto sequestro) dello stabilimento siderurgico di Taranto, condizionata alla realizzazione dei lavori di messa a norma, presentata dall’Ilva in Amministrazione straordinaria. Confermato lo spegnimento dell’impianto ordinato dalla Procura dopo che, il 9 luglio scorso, il gup Pompeo Carriere aveva rigettato la richiesta di dissequestro in quanto risultano attuate pienamente solo due delle 7 prescrizioni imposte a seguito dell’incidente in cui perse la vita l’operaio Alessandro Morricella. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro nello stabilimento siderurgico ArceloMittal tra il custode giudiziario Barbara Valenzano, i carabinieri del Noe, e l’azienda, da cui è emerso che serviranno due mesi per procedere allo spegnimento. L’incarico sarà affidato alla ditta Paul Wurth. Una volta attuato lo spegnimento, resteranno in marcia solo due altiforni con una limitazione della produzione.
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