Marina Confalone e Alessandro Gazale sono i premiati della quinta giornata del Bifest 2019. L’attrice napoletana, con un passato in teatro accanto al grande Edoardo De Filippo, è stata scelta dalla giuria come miglior attrice non protagonista nel film “Il vizio della speranza” di Edoardo De Angelis.
L’opera, ambientata a Castel Volturno, racconta la storia di Maria, giovane ragazza che traghetta sul fiume donne migranti che affittano il proprio utero per sopravvivere. La donna incontra Fatima, giovane ragazza che rifiuta il terribile meccanismo e cerca di fuggire.
“In questo periodo mi stanno proponendo dei personaggi di donna cattiva, forse perché sto assumendo una fisionomia un po’ dura – spiega l’attrice -. Il personaggio che interpreto in “Il vizio della speranza” è ricchissimo di sfumature, si tratta di una donna malvagia che nello stesso tempo ha bisogno di prendere l’eroina per non pensare al vuoto della sua vita e al male che fa alla gente. Lei ha riposto in Maria, la protagonista, un amore simile a quello che si dà a una figlia. Questa ragazza però la tradisce e lei non sa fare altro che aggredirla. È quasi un personaggio shakespeariano nel suo orrore”.
Il premio “Vittorio Gassman” è stato assegnato invece ad Alessandro Gazale, che ha “stregato” la giuria del festival con la sua interpretazione in “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius. Nell’opera, girata interamente in provincia di Sassari, Gazale interpreta Alessandro, cinquantenne che passa la sua vita tra la musica, sua grande passione, l’alcool e il gioco d’azzardo. E quando all’alba si vede rifiutare da sua madre i soldi necessari per fare il gradasso con delle ragazzine, perde la testa. Dopo una vita sprecata davanti ad una slot-machine a pontificare sbronzo dalla mattina presto e sperare nella fortuna di un gratta e vinci, non avrebbe mai immaginato che l’amore potesse tornare a fargli visita. In una corsia d’ospedale. È qui, che il Alessandro incontra Francesca. Grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina. I biglietti della nave in tasca, per lei e per Antonio, cinque anni appena. Alessandro e Francesca sono finalmente fuori dall’ospedale, in viaggio verso un’ultima occasione.
“Il premio è un qualcosa di insperato, è giusto ribadire che è un riconoscimento che va a tutta la squadra. A parte il set che è stato di una positività incredibile, durante la preparazione sono stato aiutato sia dal regista che dalla co-protagonista Francesca, che mi ha aiutato moltissimo. Il mio personaggio? Presenta tanti momenti che mi hanno dato la possibilità come attore di esprimere tante emozioni diverse, dalla tristezza alla rabbia, passando alla gioia e al pianto. Si tratta di un personaggio dei giorni nostri che incontra l’amore e quell’episodio gli cambia la vita”.
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