Una sentenza che cambia tutto. Venerdi la Corte Costituzionale ha depositato una sentenza (n.10/2016), dove si afferma il principio secondo cui: Le riforme che alleggeriscono i bilanci degli enti locali non possono tradursi in una sforbiciata così profonda da rendere impossibile lo svolgimento delle loro funzioni; i tagli «sproporzionati», che rendono di fatto impossibile lo svolgimento delle funzioni proprie dell’ente locale, sono illegittime perché: violano l’autonomia finanziaria delle amministrazioni territoriali, prevista dagli articoli 117 e 119 della Costituzione; il «buon andamento» della pubblica amministrazione tutelato dall’articolo 97; il principio dell’eguaglianza sostanziale di fronte alla legge fissato dall’articolo 3. Per tale ragione ha dichiarato incostituzionali e quindi nulle alcune norme del bilancio della Regione Piemonte che tagliavano ingenti risorse alle Province. Le motivazioni della Corte sono ineccepibili: i tagli, non accompagnati da «una riorganizzazione dei servizi o da un’eventuale riallocazione delle funzioni», sono contro la Costituzione, che orienta la sua tutela sul piano sostanziale: soprattutto quando in gioco ci sono «settori di notevole rilevanza sociale», in cui il mancato svolgimento dei servizi mette a rischio l’uguaglianza dei cittadini. L’avv. Antonio Pinto di Confconsumatori così commenta: “E’ una sentenza importante per i cittadini, perché la Corte ha chiarito come quello che conta è l’effettività dei servizi pubblici, in quanto il loro esercizio effettivo non può essere negativamente influenzato dalla complessità del processo di passaggio tra diversi modelli di gestione, o dal principio del pareggio di bilancio, che deve soccombere rispetto al principio di cui all’art.3 della Costituzione.”
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